Giancarlo Sciannella, ceramista di valore e artista di rara sensibilità





Sono andato a Castelli a metà luglio scorso. Era una giornata piacevolmente calda  e fremevo sotto quella luce solare brillante, intensa e avvolgente. Anche i solchi levigati della parete nord del Camicia apparivano meno aspri. Una luminosità preziosa per catturare immagini in un punto molto particolare del Gran Sasso d'Italia. Uno scatto dietro l'altro, un piacere dell'animo rapito da tanta bellezza. Un ritorno indietro nel tempo e nel ricordo di vacanze spensierate e follemente creative con Giancarlo, Pino, Teresa, Sergio, Tina e Anna che ci accoglieva nella sua dimora montana con deliziosi frutti di stagione. Quel giorno di luglio, dunque, mentre giravo fra le viuzze e le antiche botteghe artigiane dove la ceramica si posa, discreta ma eloquente, sui numeri civici e tra i fregi architettonici, zummo su un balconcino fiorito e scorgo un braccio alzato che saluta e mi fa cenno di attendere la fine di una telefonata. Così, all'improvviso, è ricomparso senza preavviso l'amico di sempre. Più o meno come accadeva di rincontrarci d'estate, io e Giancarlo. Cominciavamo da lontano a sorridere e a gesticolare prima di abbracciarci ed esclamare all'unisono...com'a sti? Simpatica espressione dialettale che in sintesi vuol dire come stai? cosa combini di bello? raccontami e non finivamo mai di stupirci con la gioia di condividere sogni e ansie esistenziali. Un amico caro, Giancarlo. Un appassionato delle sue montagne come se ne trovano pochi. Un ceramista di valore e un'artista di rara sensibilità. Tutto preso nella contaminazione materiale del contesto ceramico o, come sottolinea il critico d'arte Enrico Crispolti...di terracotta, in inserti di legno, ferro o altro..ma anche molto presente nella cordialità del quotidiano, diviso fra il richiamo delle radici del suo borgo natio e le relazioni umane e artistiche della capitale. A poco più di tre mesi da quel fugace incontro di calda estate a Castelli, Giancarlo ci ha lasciato. Mi piace ricordarlo così. Incastonato  negli elementi naturali che tanto ha amato e da cui ha tratto sublime ispirazione.

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