Il Presidente della Provincia correrà per Teramo
Renzo Di Sabatino ha sciolto parzialmente la riserva nel senso che è in attesa del suggello ufficiale del PD teramano, controfirmato dal Commissario Sandro Mariani e dal segretario provinciale Gabriele Minosse. Per indicarlo a candidato ufficiale per la poltrona di sindaco al Comune di Teramo i circoli teramani dovrebbero pronunciarsi nella riunione prevista per questo pomeriggio presso la sede di Corso De Michetti.
Si tratta di una notizia importante per larga parte del partito, oggi sofferente a causa della recente sconfitta elettorale ed in cerca di motivazioni consistenti e condivisibili per riprendere il cammino della buona politica e riconnettersi con i gravi problemi della città capoluogo. Al tempo stesso il PD a Teramo può, attraverso un'autorevole candidatura di partito, puntare ad un'efficace riaggregazione elettorale di Giovanni Cavallari e Gianguido D'Alberto i quali intendono competere alla testa di raggruppamenti civici di varia connotazione sociale. Intanto per scongiurare il ricorso alle primarie, (fuori luogo e fuori tempo come dicono in molti), inoltre per affrontare con più forza la compagine di centro destra che punta alla riconquista del Palazzo di Città a dispetto delle proprie pesanti responsabilità che hanno condotto alla gestione Commissariale. Da questo punto di vista Renzo Di Sabatino potrebbe incontrare un ragguardevole consenso politico e personale non solo in ambienti di diretta ispirazione di centrosinistra in virtù di tre elementi essenziali: una lunga esperienza amministrativa come testimoniano le azioni svolte come sindaco di Bellante e come Presidente della Provincia, un'immagine professionale di tutto rispetto nel campo giurisprudenziale, un'anima di sinistra e progressista disponibile al dialogo nel pieno rispetto delle altrui convinzioni. Non è poco per competere in una campagna elettorale che si preannuncia durissima nei toni e incerta nei risultati.
Si tratta di una notizia importante per larga parte del partito, oggi sofferente a causa della recente sconfitta elettorale ed in cerca di motivazioni consistenti e condivisibili per riprendere il cammino della buona politica e riconnettersi con i gravi problemi della città capoluogo. Al tempo stesso il PD a Teramo può, attraverso un'autorevole candidatura di partito, puntare ad un'efficace riaggregazione elettorale di Giovanni Cavallari e Gianguido D'Alberto i quali intendono competere alla testa di raggruppamenti civici di varia connotazione sociale. Intanto per scongiurare il ricorso alle primarie, (fuori luogo e fuori tempo come dicono in molti), inoltre per affrontare con più forza la compagine di centro destra che punta alla riconquista del Palazzo di Città a dispetto delle proprie pesanti responsabilità che hanno condotto alla gestione Commissariale. Da questo punto di vista Renzo Di Sabatino potrebbe incontrare un ragguardevole consenso politico e personale non solo in ambienti di diretta ispirazione di centrosinistra in virtù di tre elementi essenziali: una lunga esperienza amministrativa come testimoniano le azioni svolte come sindaco di Bellante e come Presidente della Provincia, un'immagine professionale di tutto rispetto nel campo giurisprudenziale, un'anima di sinistra e progressista disponibile al dialogo nel pieno rispetto delle altrui convinzioni. Non è poco per competere in una campagna elettorale che si preannuncia durissima nei toni e incerta nei risultati.
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