Condiviso e approvato all'unanimità dal Consiglio comunale di Teramo il documento sul carcere di Castrogno. Per il senatore Fina (PD) si tratta di numeri drammatici. "Servono interventi immediati"

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In un lungo e articolato documento, di cui riportiamo i passaggi significativi, il Consiglio Comunale della Città di Teramo, riunitosi in seduta straordinaria odierna esprime preoccupazione per le condizioni in cui versa l’istituto penitenziario di Castrogno chiedendo a tutti i rappresentanti di ogni livello istituzionale di farsi portatori delle istanze sia delle associazioni di settore che dei lavoratori e relativi sindacati, prima fra tutte la richiesta di separare il provveditorato del Lazio da quello dell’Abruzzo e del Molise.

Chiede altresì al Ministro Nordio di intervenire tempestivamente destinando risorse straordinarie alla realtà del nostro territorio sia da un punto di vista economico sia attraverso l’assegnazione del personale sufficiente e necessario al funzionamento della struttura, potenziandone il compito di  Mediatore culturale, con particolare attenzione alle etnie di provenienza della popolazione detenuta.
Si rivolge al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè valuti, all’interno della riorganizzazione dei circuiti penitenziari, così come chiesto dagli stessi sindacati di polizia penitenziaria, di caratterizzare il carcere di Teramo, anche in virtù dei positivi risultati registrati in questi anni dal Polo Universitario Penitenziario di UniTE-Castrogno, come istituto destinato ad ospitare prevalentemente detenuti impegnati in percorsi formativi, anche coinvolgento le scuole superiori e l’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale, e di valorizzarne anche l’esperienza, grazie a progetti già portati avanti negli anni passati con associazioni del terzo settore e a un progetto avviato da qualche mese con un’università romana, di percorsi rieducativi delle persone detenute per violenza di genere e sex offender.
Impegna inoltre l'Amministrazione comunale  ad interessare la Regione Abruzzo, affinchè incrementi il chilometraggio a disposizione del Comune di Teramo per il TPL e di conseguenza il numero di corse che serve Castrogno, attualmente limitato soltanto a due corse al giorno, anche con risorse endogene, dal centro e dalla zona stazione verso la casa circondariale di Castrogno.
A realizzare una pensilina coperta per l’attesa dei pullman, poiché attualmente la casa circondariale di Castrogno ne è sprovvista.
Ad installare un’adeguata segnaletica stradale che indichi il carcere, poiché tuttora non esiste un’adeguata segnaletica di indicazione che sarebbe utile, come dice la normativa, per la guida o per trovare luoghi di interesse, servizi e strutture. 
A provvedere alla manutenzione della strada di accesso e di collegamento tra la Casa Circondariale di Castrogno e le principali arterie urbane, in quanto attualmente questa risulta dissestata.

A sostenere dei corsi di alfabetizzazione, soprattutto dei numerosi detenuti stranieri, coinvolgendo Dirigenti scolastici e Scuole primarie e Secondarie di primo grado del territorio comunale di Teramo;
A sostenere con adeguati finanziamenti le iniziative delle associazioni di volontariato che operano all’interno della struttura carceraria con notevoli difficoltà economiche per l’approvvigionamento degli strumenti operativi necessari alla loro attività.

In riferimento alle precarie condizioni in cui versa la struttura carceraria teramana il senatore del Partito Democratico Michele Fina ha dichiarato:

"Siamo qui oggi, e sono molto grato al Consiglio comunale di Teramo, per ricordare e inverare la lezione di Cesare Beccaria che ben duecentocinquanta anni fa ha testimoniato al mondo il ruolo e la funzione della pena in un sistema giuridico e democratico moderno. Nelle settimane scorse, sollecitato da operatori della giustizia e opinione pubblica, ho presentato un'interrogazione al Ministro della Giustizia per segnalare la situazione di Castrogno e ottenere chiarimenti" ha aggiunto il Senatore Fina. "Siamo di forte a numeri drammatici e ad un fenomeno di sovraffollamento grave: per un capienza massima di 255 siamo arrivati ad oltre 400 detenuti presenti. Ma non è il solo problema visto che lo stato di degrado della struttura aggrava fortemente il disagio di detenuti e operatori, i quali a fronte di 221 unità previste sono appena 174 in forze.

Il dovere dei Parlamentari è quello di visitare con costanza i luoghi di detenzione per curarne il livello di decoro e difenderne la funzione di luogo rieducativo attraverso la pena. Il nostro sistema, di fronte a tali problematiche, sembra aver imboccato la direzione contraria e aver abbandonato la funzione di recupero. Questo accade anche perché ancora troppo poco si investe nel lavoro come leva di emancipazione e misura alternativa che consentirebbe di affrontare con efficacia il tema del sovraffollamento, oltrechè restituire alla comunità persone recuperate". 

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