Suggestiva intervista di Francesco Marcozzi a Dom Serafini autore del quarto volume dedicato agli abruzzesi nel mondo

AltreNote di
Marcello Maranella 
 Sono arrivato al porto in bicicletta con il sole ancora caldo al tramonto diretto al Circolo Nautico di Giulianova per la presentazione del libro di Dom Serafini. Non nascondo la curiosità di ascoltare dal vivo, per la prima volta, il noto giornalista di origine giuliese trapiantato a New York che nobilita storie di vita e di lavoro degli abruzzesi nel mondo. Arriva gente alla spicciolata fino a gremire, intorno alle 19, il giardino antistante il Circolo dove Pietro Campanaro, in veste di consigliere delegato della struttura, porge il saluto di benvenuto agli ospiti. Ma è Walter De Berardinis a entrare nel merito dei contenuti del volume di Serafini, arrivato ormai alla quarta edizione, a cui ha collaborato nella ricerca delle fonti in veste di giornalista e scrittore appassionato di vicende storiche a cavallo della prima e seconda guerra mondiale. Dice, sarò breve e in qualche modo ci riesce. Sonocciola nomi, aneddoti, sfide e traversie dei nostri conterranei emigrati, tutti citati nel libro che Walter mostra ai presenti zeppo di postit color arancione.

Alcuni sono ancora vivi, precisa Walter, ma Francesco con sguardo sornione sottolinea che lui scrive solo di morti. Un sorriso e un applauso da parte del pubblico, tanto per riscaldare l'atmosfera mentre Francesco Marcozzi prende il microfono e inizia a intervistare Dom senza preavviso, dando vita ad un divertente duetto. "Sei sempre tu che intervisti...quanti ne hai intervistati mille duemila persone per scrivere quattro volumi di "Massaggeri d'Abruzzo nel mondo" ...ora tocca a te rispondere", dice con piglio rispettosamente ironico il direttore di Radio G. 
E Dom prontamente incalza dicendo ..."cosa vuoi che faccia di tutti quegli appunti? Per non farli andare perduti li raccolgo e li riordino per renderli pubbicabili. Continuerò a scrivere altri libri fino a quando curerò la mia rubrica sul Messaggero".
"Esalti le qualità come pure le fatiche e le ambizioni dei tuoi personaggi che hanno fatto fortuna fuori dell'Abruzzo" riprende Marcozzi e subito aggiunge "ma nessuno ti dice che muore dalla voglia di tornare nei paesi d'origine? Per esempio a Giulianova?"  
"Tutti hanno desiderio di tornare a visitare le proprie radici ma devi sapere che la diaspora giuliese è diversa da quella ad esempio di Pacentro, condensata essenzialmente in Canada o quella di Vasto integrata in alcune località australiane. I giuliesi invece sono sparsi in tutto il mondo da dove esprimono al meglio il loro talento professionale e creativo. La nostra attenzione nel quarto volume è rivolta al futuro dei cosiddetti espatriati. Come, del resto, testimonia il sottotilo del libro: Gli expats, seconda generazione e abruzzesi di adozione ".

E strappa un applauso per il suo editore Ianieri presente fra il pubblico, lodandone sensibilità e impegno editoriale con riferimento alla bella immagine scelta per il suo libro "I Massaggeri d'Abruzzo nel Mondo". Francesco Marcozzi ne coglie subito il senso proponendo un appuntamento estivo fisso per la presentazione dei libri sullo stesso tema tanto caro a Dom per tenere viva l'attenzione su un fenomeno di stringente attualità. In tanti chiedono la parola, ognuno ha un parente emigrato e qualcuno racconta la propria esperienza di nsegnante in Argentina, in una delle diverse scuole della comunità italiana fra le più popolose al mondo per non dimenticare di essere italiano. Infine Francesco chiede a Dom una previsione sull'esito delle prossime elezioni presidenziali americane, ma tutto resta sul vago. Come dire: Chi vivrà vedrà! 
Incontro davvero gradevole e partecipato. Complimenti ai promotori.


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