A Fano Adriano in tanti per parlare di Cambiamenti climatici e tutela della biodiversità. Soddisfatto il Sindaco Luigi Servi che preannuncia altri è più incisivi momenti di confronto

di Marcello Maranella

Il messaggio lanciato da Fano Adriano sul clima è un tema non più eludibile e chiama tutti noi ad una maggiore presa di coscienza e di responsabilità.  In tal senso va dato merito alla  comunità di Fano Adriano, tra le più accoglienti e rappresentative del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con elevata presenza di biodiversità, l'aver ospitato, domenica scorsa, eminenti personalità del mondo scientifico e accademico italiano per parlare di problemi complessi che minacciano il futuro del pianeta Terra. 
"E' un problematica che ci coinvolgerà  sempre più  nei prossimi anni da non permetterci sottovalutazioni o complici dimenticanze. È auspicabile una unità d'intenti di tutti i comuni delle aree interne." Lo ha affermato il sindaco di Fano Adriano Luigi Servi, in apertura del convegno in una  Sala polifunzionale gremita di gente, soprattutto giovani, molto attenti e interessati evidentemente per le loro sorti future. E le risposte, sia pure parziali,  non sono mancate negli interventi dei relatori sulle ondate di calore anomale, sui ghiacciai che si sciolgono, sugli incendi, sulla siccità e le inondazioni sempre più  frequenti. Ma anche sull'eccesso di gas serra nell'atmosfera e la sempre crescente competizione per  l'energia e le risorse alimentari che incidono pesantemente sui prezzi al consumo.  Tutte cause ed effetti conseguenti lo sfruttamento senza freni delle risorse naturali da parte del genere umano. 

Ad alzare l'asticella per una rapida inversione di tendenza ha contribuito efficacemente il Generale Davide De Laurentis nella sua autorevole veste di Vice comandante del Comando Unità  forestali, ambientali e agro alimentari dell'Arma dei Carabinieri. Una disamina, la sua, ricca di dati e opportunità da cogliere senza infingimenti per agire localmente pensando globalmente, come recitava il sottotitolo dell'iniziativa.  Pena la perdita di valore del preziosissimo Capitale Naturale  che ci è stato affidato e che è doveroso trasmetterlo, più o meno integro, alle nuove generazioni. "I nostri figli e I nostri nipoti si attendono scelte significative dalla classe politica. Quella con la P maiuscola", ha sottolineato il dottor De Laurentis, offrendo utili spunti di riflessione agli altri relatori. 
A partire da Dante Caserta, figura di rilievo dell'ambientalismo italiano: per circa un decennio ha ricoperto l'incarico di vicepresidente del Wwf Italia e punto di riferimento delle Oasi e riserve naturali Wwf operanti in Abruzzo. Importanti infatti sono stati i suoi richiami critici sull'operato dei governi italiani nell'ultima legislatura che hanno sciupato cinque anni per clima è ambiente.  Bisogna adottare comportamenti e strategie coerenti con parole comprensibili come sobrietà, efficienza, risparmio, fonti rinnovabili e mobilità sostenibile.  Altrettanto interessante lo scenario disegnato dal meteorologo e divulgatore scientifico Andrea Giuliacci, volto noto nelle reti televisive Mediaset  in cui cura le previsioni del tempo e docente presso l'Università degli studi di Milano-Bicocca con il corso Fisica dell'Atmosfera. A seguire due voci del mondo accademico e della ricerca scientifica che monitorano costantemente lo stato di salute della biodiversità vegetale e forestale. Il primo, Gianluca Piovesan, è professore ordinario di Pianificazione ecologica del territorio presso l'Università degli studi della Tuscia. Il secondo, Alessandro Chiarucci, anche lui professore ordinario dell' Università di Bologna e Direttore del Dipartimento Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali secondo cui...." la Scienza deve essere intesa come un contributo per un mondo migliore, pacifico e prosperoso, sia per gli uomini che per gli altri abitanti della Terra". Da parte di chi scrive è stato un piacere partecipare ai lavori del convegno insieme a studiosi ed esperti di alto profilo per competenza e chiarezza espositiva, ricambiati da calorosi applausi da parte del pubblico presente.  Insomma a Fano Adriano si è sperimentato un format istruttivo e coinvolgente. Così non solo le istituzioni ma, soprattutto, i cittadini sanno cosa fare per salvaguardare la biodiversità.
 Da questo punto di vista prezioso risulta il lavoro svolto dai membri dell' Associazione Popoli e Lupi, tra i primi sostenitori  dell'evento di domenica. Immensamente  grati dunque ai suoi ideatori e divulgatori Anna Consalvo e Ciro Manente, che per l'occasione hanno proiettato alcuni video di rara suggestivita'  paesaggistica guidandoci fra le meraviglie naturalistiche del Gran Sasso in compagnia del grande
predatore con cui dobbiamo saper convivere. Sarà un caso che Fano Adriano oltre ai suoi tesori storici, artistici e culturali si fregi anche del simbolo di Cittadella  del lupo? Un interrogativo che apre l'immaginazione ad altre storie fantastiche della nostra meravigliosa montagna di cui torneremo presto a raccontarvi.

foto di Carlo Di Bonaventura c.c. Associazione culturale "I Grignetti"

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