Diego Esposito e i corsi e ricorsi di EXEMPLA

Questa mattina il "nostro" quotidiano LaCittà titolava in prima pagina "Un FARO per l'ATENEO a conclusione di un'amara vicenda conclusasi positivamente grazie all'interessamento del giornale diretto da Alessandro Misson. Il Cubo "Naos" dell'artista teramano Diego Esposito troverà finalmente degna collocazione negli spazi antistanti l'Università di Teramo dopo essere stata dimenticata fra le rovine del Parco della Scienza e tempestivamente segnalata con l'articolo della collega Patrizia Lombardi l'11 gennaio scorso. Basterebbe sfogliare un catalogo Skira per conoscere, attraverso la critica di Bruno Corà, il valore e il percorso artistico di Diego Esposito nei piani alti dell'arte contemporanea.

 "Naos" infatti fa parte di quell'esperimento denominato Exempla che portò a Teramo agli inizi degli anni duemila il meglio dell'espressività artistica italiana di cui Esposito fu tra i primi ad aderire nonostante i cicalecci dei semprescontentiteramani che non fanno e sopportano acidamente il fare di chi osa fare! Scusate il bisticcio di parole che di solito non uso ma in questo caso è d'obbligo se chi amministra si permette il lusso di accatastare un'opera d'arte destinata ad abbellire la villa comunale e poi nasconderla in un parco scientifico ridotto a ripostiglio a cielo aperto. Nel 2003 Diego Esposito offrì un altro significativo contributo al dialogo fra arte e comunità locale ridando voce e colori ai materiali e alle ragnatele sedimentatesi negli spazi bui  dei vecchi capannoni della Villeroy & Boch collocandovi, a dieci anni dalla chiusura della nota azienda (2003), un giardino di residui ceramici bianchi ricavati da frattaglie non più in lavorazione. Non so se l'opera ancora resiste in quel luogo ma "Nastro" costituì la prima grande installazione che si incontrava entrando nel vestibolo dell'ex Fabbrica nel quartiere Gammarana, dietro la stazione ferroviaria di Teramo. Con una punta di orgoglio di chi contribuì alla realizzazione di quell'evento rilevo con dispiacere ciò che a Teramo si tenta di dimenticare senza mai riflettere sulle cose passate che illuminano il presente. Come quel faro, appunto, che da Coste Sant'Agostino da

oggi ci irradierà inducendoci a riconsiderare l'essenza sociale e culturale di Exempla come ha efficacemente precisato l'artista ringraziando il Rettore Luciano D'Amico e il Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino per la squisita disponibilità dimostrata. Di buon auspicio  per restituire alle sfere della conoscenza e della creatività la giusta e produttiva considerazione.  m.m.     
foto di claudio carella tratte da un mio servizio su "Vario" n.48 nov.2003
in alto l'artista Diego Esposito;
 a fianco l'opera del maestro "Nastro"

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