Andavamo tutti a BORGO SPOLTINO.....
Quando si attraversa la Selva Alta, lungo filari di ulivi antichi, il ritmo del tempo sembra rallentare mentre ci si lascia alle spalle l'ansioso vivere quotidiano. Borgo Spoltino è più in là, circondato da verdi colline e consumati casolari nella ridente campagna moscianese.
Come nell'isola che non c'è tutto diventa magico in quel posto rurale finemente rianimato da emozioni e sentimenti che rinvigoriscono l'anima e ingentiliscono il palato. Andavamo tutti da Gabriele per scandire il tempo di matrimoni e ricorrenze di famiglia, riunioni di lavoro e serate di buon jazz, allietati da gioiosa cordialità e raffinatezze conviviali. Non solo cibo dunque ma, soprattutto, sorriso. Largo e coinvolgente come quello di Gabriele che trasmetteva energia positiva e il piacere di offrire genuinità del cibo e buone maniere ai suoi numerosi amici ed estimatori. Una vita di successi e riconoscimenti meritati sul campo per via di una incontenibile passione giovanile che in pochi anni lo aveva portato nelle sfere alte della ristorazione italiana. Dal Brasile al nord Europa, Borgo Spoltino identifica il tratto qualitativo della gentile accoglienza teramana e della sua eccellente enogastronomia. Gabriele e i suoi collaboratori hanno lavorato senza sosta perché ciò avvenisse in perfetta combinazione fra cultura contadina e creatività culinaria. Tanti altri pensieri mi hanno affollato la mente sotto una pioggia battente davanti a quella chiesetta di epoca longobarda dove si celebrava l'addio ad un amico caro, inimitabile cuoco orgoglioso del "suo" piccolo borgo. Borgo Spoltino, luogo così tanto amato, curato e reso ancor più attraente da intrattenimenti musicali a tema che Gabriele condivideva con i suoi colleghi musicisti, altrettanto affermati, che ho intravisto, silenti e increduli come tutti noi, del resto, nel prendere coscienza di questo prematuro distacco.Il pensiero va anche ai suoi familiari, ai suoi figli in particolare, che raccolgono il testimone di un genitore infaticabile a cui la vita ha dato tanto ma altrettanto brevemente gli ha negato il piacere di godersi i frutti del suo impareggiabile lavoro in serena compagnia di chi ha molto ricevuto dal suo saper fare. Perciò torneremo tutti a Borgo Spoltino, come piaceva al grande chef Gabriele Marrangoni!
Come nell'isola che non c'è tutto diventa magico in quel posto rurale finemente rianimato da emozioni e sentimenti che rinvigoriscono l'anima e ingentiliscono il palato. Andavamo tutti da Gabriele per scandire il tempo di matrimoni e ricorrenze di famiglia, riunioni di lavoro e serate di buon jazz, allietati da gioiosa cordialità e raffinatezze conviviali. Non solo cibo dunque ma, soprattutto, sorriso. Largo e coinvolgente come quello di Gabriele che trasmetteva energia positiva e il piacere di offrire genuinità del cibo e buone maniere ai suoi numerosi amici ed estimatori. Una vita di successi e riconoscimenti meritati sul campo per via di una incontenibile passione giovanile che in pochi anni lo aveva portato nelle sfere alte della ristorazione italiana. Dal Brasile al nord Europa, Borgo Spoltino identifica il tratto qualitativo della gentile accoglienza teramana e della sua eccellente enogastronomia. Gabriele e i suoi collaboratori hanno lavorato senza sosta perché ciò avvenisse in perfetta combinazione fra cultura contadina e creatività culinaria. Tanti altri pensieri mi hanno affollato la mente sotto una pioggia battente davanti a quella chiesetta di epoca longobarda dove si celebrava l'addio ad un amico caro, inimitabile cuoco orgoglioso del "suo" piccolo borgo. Borgo Spoltino, luogo così tanto amato, curato e reso ancor più attraente da intrattenimenti musicali a tema che Gabriele condivideva con i suoi colleghi musicisti, altrettanto affermati, che ho intravisto, silenti e increduli come tutti noi, del resto, nel prendere coscienza di questo prematuro distacco.Il pensiero va anche ai suoi familiari, ai suoi figli in particolare, che raccolgono il testimone di un genitore infaticabile a cui la vita ha dato tanto ma altrettanto brevemente gli ha negato il piacere di godersi i frutti del suo impareggiabile lavoro in serena compagnia di chi ha molto ricevuto dal suo saper fare. Perciò torneremo tutti a Borgo Spoltino, come piaceva al grande chef Gabriele Marrangoni!
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