Gli alfieri della cultura

Indubbiamente la proposta di candidare Teramo a capitale della cultura 2020 è stata un'abile mossa politica per allentare la pressione in una città ormai allo stremo.
Infatti non si parla d'altro da settimane nei bar e sui social come se non ci fosse altro di più importante e prioritario da risolvere. Un diversivo molto redditizio per la popolarità del primo cittadino che chiede ed ottiene la disponibilità piena di noti esponenti dell'opposizione nell'elaborazione del programma di candidatura da presentare nelle sedi competenti entro il 15 settembre 2017. Ovviamente in politica non contano più le decisioni condivise negli organismi dirigenti nei vari partiti. Ognuno decide in base alle proprie opinioni e secondo i propri interessi. In sostanza quelli che in democrazia si battono per conquistare il potere in una logica di alternanza politica e programmatica finiscono per assecondare i desiderata di chi gestisce la cosa pubblica con metodi e finalità completamente differenti. Appena visto, registrato e sottoscritto nello spazio ristretto del politichese mentre si accapigliano a suon di denunce
i detentori della cultura teatrale per l'utilizzo della sala del Cineteatro comunale di proprietà, guarda caso, del comune di Teramo. Farei volentieri a meno di rappresentare negativamente le vicende della nostra città dove non mancano testimonianze di altissimo pregio storico ed artistico ma altra cosa è farsi riconoscere meriti e credenziali oggi, purtroppo, inesistenti. Ricordiamo tutti le occasioni mancate su Gli Stati generali della cultura, il Teatro romano, l'Ipogeo, il Museo archeologico inattivo, l' Arredo urbano inesistente, il Museo del gatto sconosciuto, l' Istituto Braga errante  , L'Arca, il Parco della Scienza..da dove si ricomincia a produrre cultura e ad adeguare i servizi ad essa collegati? Forse sarebbe meglio ragionare prima con la mente rivolta al futuro senza rimuovere gli errori commessi per mancati investimenti nel turismo culturale teramano. Del resto, come sanno bene gli addetti ai lavori, le risorse economiche si trovano se si presentano concreti progetti di fattibilità.

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