Rigore scientifico e amore per la propria città i tratti salienti dell'ultimo libro di Gigi Ponziani

Meno male che c'è Luigi Ponziani ad indicarci la strada di una possibile rinascita della città di Teramo. Non mi riferisco, naturalmente, ad un suo ipotetico manifesto preelettorale ne, tantomeno, a qualche chiamata di correo per gente sfiduciata sullo stato delle cose poltiche nostrane. Al contrario intendo parlare del suo ultimo lavoro di analisi delle vicende politiche ed amministrative di Teramo, dall'età giolittiana al fascismo (1901-1940). Sono riflessioni a caldo, le mie, dopo una serata ben organizzata dalla casa editrice Ricerche & Redazioni presso la sala Polifunzionale  di Teramo in cui ci siamo ritrovati in tanti ad ascoltare con vivo interesse l'autore della corposa opera storico politica, assistito da due personalità di alto profilo culturale come il Magnifico Rettore dell'Università di Teramo, Luciano D'Amico e il Professor Cerulli Irelli i quali, attenendosi scrupolosamente al tema, hanno offerto un dotto contributo al lavoro dello studioso Ponziani,  Direttore emerito della Biblioteca Provinciale Melchiorre Delfico. Sto parlando di persone che instancabilmente studiano, analizzano, diffondono con una certa periodicità concetti complessi ma di notevole utilità per la classe dirigente che spesso non è in grado di interpretare le reali necessità sociali delle comunità da essa amministrata e finisce per governare l'ordinario al di fuori di qualsivoglia strategia di sviluppo del territorio. In poco meno di due ore, di fronte ad una platea attentissima, sono stati messi a fuoco quarant'anni di storia teramana non disgiunta, come ha efficacemente sottolineato il Professor Cerulli, dalle dinamiche politiche più generali. In sintonia, evidentemente, con l'autore che in premessa alla monografia precisa..."Così la storia intima della città di Teramo è stata vista e interpretata alla luce della tradizionale egemonia notabilare di stampo ottocentesco; come pure si è cercato di cogliere la crescente difficoltà delle locali classi dirigenti, a partire dai suoi massimi esponenti a padroneggiare la maggiore dinamicità politica e sociale che si andava affermando pur in assenza di sostanziali trasformazioni strutturali". Affidata ad una lettura agile e attraente dal punto di vista narrativo delle vicende in esame, Gigi Ponziani non usa mezzi termini nell'evidenziare  l'incapacità delle forze politiche in campo ( socialisti, popolari, combattenti ) ad esprimere autorevolezza e azione politica conseguente negli anni successivi il primo conflitto mondiale e di fronte alla crisi politica, istituzionale e sociale che favorì l'avanzata del fascismo e il suo radicamento ..."in una regione e in una città ancora permeate da quel paternalismo nobiliare in difficoltà ma nient'affatto sconfitto". Emblematica, a tal riguardo, appare la vicenda delle circoscrizioni amministrative che nel 1927 determinò la "mutilazione" della vecchia Provincia con la nascita di quella di Pescara. E si potrebbe continuare con gli esempi meticolosamente trattati dallo storico Ponziani nelle oltre cinquecento pagine del libro come se fosse un cronista dell'epoca, tanto  bravo e puntiglioso da stimolarci spunti di riflessione con gli accadimenti contemporanei che richiedono una lettura critica da par suo. Come se volesse, in buona sostanza, prefigurare una propria  eventuale discesa in campo nell'agone politico. Del resto Gigi è così di carattere. Nel senso che non le manda a dire le cose che pensa. E ieri sera, per niente emozionato, di fronte a un pubblico rispettoso del suo spessore  intellettuale, volgendo lo sguardo verso il Sindaco Brucchi e il Presidente della Provincia Di Sabatino, ha esordito precisando che egli non ha osservatori privilegiati per comprendere la realtà che ci circonda. Egli ha sempre fatto affidamento sulla fatica dello studio e della ricerca rigorosa. Ma ciò non vuol dire, ha precisato con una certa enfasi, che... non potrei impegnarmi direttamente nella gestione della cosa pubblica. Sarebbe una novità interessante nello scarno panorama poltico della città che non mostra, al momento, figure di rilievo in grado di fronteggiare la difficile situazione post sisma.  In attesa di positive conferme torniamo a meditare sui preziosi insegnamenti del Professor Luigi Ponziani. Buona lettura.



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