REFERENDUM del 17 aprile: caos calmo, per ora

Caos calmo, per ora. Dopo la parentesi delle vacanze pasquali si entrerà nel vivo della battaglia referendaria fino al 17 aprile che vede contrapposti i fautori del SI per eliminare le piattaforme petrolifere che insistono nei mari italiani, in particolare nel mare Adriatico, e  i sostenitori  del NO ad oltranza e a tutela di infrastrutture industriali in difesa di "sacrosanti profitti" e posti di lavoro. Come tutte le cose che si aggrovigliano nel mezzo della pesante crisi economica planetaria ognuno dice la propria verità , a partire dal governo italiano che per bocca del primo ministro definisce inutile il ricorso al referendum di fronte ad altre più importanti problematiche del Paese. Lo stesso Partito democratico a cui fa riferimento il Presidente del Consiglio si limita ad orientare i propri iscritti verso l'astensione dal voto ignorando che l'Istituto referendario in questione è stato elaborato e voluto da numerose regioni, prima fra tutte  la  Puglia guidata dal Presidente Michele Emiliano, sempre più convinto della vittoria dei SI. A ciò si aggiunga  la recentissima adesione al SI di dieci sindaci della provincia teramana e del consigliere regionale, Luciano Monticelli, riunitisi per l'occasione a Pineto, ospiti del loro collega Robert Verrocchio che si appresta ad incassare fior di milioni di euro in seguito alla sentenza della Cassazione che obbliga le piattaforme petrolifere  per le estrazioni degli idrocarburi installate di fronte al lido di Pineto al pagamento retroattivo dell'Ici . Come si vede le contraddizioni politiche non mancano su tematiche di primaria importanza e di decisivo assetto strategico del modello di sviluppo economico a cui far riferimento per il futuro dei nostri territori. Ci ha provato la Regione Toscana, in senso normativo e politico,  ad indicare una strada innovativa e coraggiosa puntando sull'ambiente e definendo il bene natura una ricchezza durevole  a fronte di falsi modelli produttivi. In una recente intervista rilasciata a Federico Rampini, Steve Cohen, direttore esecutivo dell'Earth Institute, autorevole centro studi internazionale dedicato al clima, all'ambiente, all'energia, dice fra l'altro .."al di là  del boom di shale gas che stiamo vivendo, i combustibili fossili sono una quantità finita per definizione, come tali destinati a diventare più scarsi e più costosi nel tempo. Il sole invece è lì, sarà sempre gratis, non ha bisogno di essere trasportato. La tecnologia delle celle solari sta facendo passi avanti nella miniaturizzazione e nell'abbattimento dei costi. I pannelli solari che oggi sono grandi come un tetto presto saranno più piccoli di una finestra..". Su tali orientamenti di alto significato scientifico ed economico, l'Abruzzo  è o non è Regione Verde D'Europa? Tutto dipenderà dalla vittoria del si al referendum del 17 aprile prossimo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Finalmente si parte con la ristrutturazione della Stazione Ferroviaria di Teramo. L'Impresa D'Adiutorio di Montorio al Vomano si aggiudica l'appalto da 23 milioni di euro

Il McDonald's arriva a Teramo culla delle virtù gastronomiche. Entro il 2023 la struttura sarà realizzata sopra il parcheggio San Francesco

CHORUS NOVUS diretto da Paolo Speca nell'Aula Magna dell'Ateneo interpreta magistralmente "La Buona Novella" di Fabrizio De Andrè