A piedi o in bici nel cuore della Riserva Naturalistica del Borsacchio dove nidificano fratini e tartarughe marine
di Marcello Maranella
Pedalando lungo la pista ciclabile che costeggia la ferrovia a nord di Roseto degli Abruzzi si scopre un'area marina tra le più suggestive e incontaminate della costa teramana. Una piccola striscia di natura selvaggia posta a confine con la frazione di Cologna spiaggia in cui si mescolano odori e sapori salmastri sopra dune sabbiose e fitti canneti ondeggianti al soffio di brezza mattutina. La vista spazia dalle assolate colline che salgono verso l'abitato del borgo di Montepagano ai rotoloni imballati di fieno dei campi coltivati fino all'arenile. Impossibile resistere ad un tuffo rigenerante in quelle acque limpide della riserva naturalistica del Borsacchio. E' così denominata dal torrente omonimo che l'attraversa e racconta storie di guerra e resistenza ma anche di greggi e pastori transumanti. Narrazioni quasi fiabesche che riaffiorano negli appunti delle Guide del Borsacchio assieme a nozioni di biodiversità marina per la curiosità di turisti e vacanzieri di ogni età.
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Marco Borgatti |
"Più che le norme di tutela e salvaguardia dell'area sono le sacre regole della natura che spingono specie rare come la tartaruga di mare "caretta caretta" a nidificare nella nostra riserva", fa notare il capo delle guide, citando con immensa gratitudine il suo maestro, il compianto Franco Sbrolla, per l'opera svolta con coerenza, combattività e lungimiranza in difesa del Borsacchio. Con eguale enfasi ricorda gli utili consigli improntati al fare più che protestare dell'ex commissario della riserva Fabio Vallarola nel diffondere fra la gente il valore della sostenibilità ambientale nelle sue molteplici espressioni naturalistiche. Il progetto salva Fratino nasce da tali premesse assurgendo a immagine simbolo dell'area marina del Borsacchio: "A dimostrazione", aggiunge Marco Borgatti, che la presenza in riserva di questo piccolo trampoliere a rischio estinzione ne attesta la preziosità di spiaggia pulita e ricca di vegetazione spontanea". E la fiaba continua all'insegna del volontariato e del convinto sostegno materiale e immateriale degli operatori locali. Mi sembra un salto di qualità davvero significativo nel considerare il capitale naturale un investimento sicuro e, soprattutto, di lunga durata nel tempo da trasmettere in dote alle nuove generazioni non solo di ambientalisti!
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