Le acque "miracolose" della Laga e i "segreti" delle captazioni sotto il Gran Sasso

Siamo ormai alla fine dell'estate ma il caldo incombe sin dalle prime luci dell'alba. Una perturbazione alle porte ci fa ben sperare anche se le ultime previsioni annunciano un'altra ondata di caldo africano.  Come nell'estate del 2003 la calura a cui non siamo abituati e l'opprimente umidità  ci spingono alla ricerca di refrigerio e 
la mente, oggi come allora, corre subito in alto.  E sale, zigzagando fra il Gran Sasso e i Monti della Laga, là dove la montagna è incantata di fiabe e leggende misteriose. Un mondo intatto di boschi fitti e silenziosi, di verdi valloni e panorami spettacolari che da Cesacastina conducono al Fosso dell'Acero o Valle delle Cento Cascate come piacque rinominarla a Carlo Landi Vittory, fino alla Sella del Monte Gorzano.  Da Teramo l'itinerario è breve e ricco di suggestioni. Da Aprati a Senarica, da Poggio Umbricchio a Tottea, da Frattoli a Crognaleto il meglio della natura e della storia della Laga resta impressa nella memoria degli ultimi anziani residenti in questo grande reame calcareo, al centro della catena appenninica. Salgo in macchina senza tanti indugi e già sento la pelle meno appiccicosa. Forse perchè penso di immergermi nelle acque fresche e "miracolose" con cui i religiosi ( gesuiti o templari? la disputa continua) curavano malanni e infezioni cutanee tanti secoli fa, fino a quando abbandonarono la frazione di Cesacastina a causa del disastroso terremoto del Gran Sasso del 1703. Ma l'acqua è rimasta lì, purissima e benefica, quale esempio virtuoso di alleanza fra la natura e l'uomo. Nonostante la siccità minacciosa e i vari tentativi di imbottigliamento mai andati a buon fine. Una captazione mancata che forse avrebbe portato benessere e occupazione ? Chi può dirlo oggi mentre tutti restiamo in attesa di conoscere l'esito delle analisi della potabilità dell'acqua del Gran Sasso e delle occasioni mancate da decenni sulla sicurezza delle relative captazioni. Da ciò che emerge è possibile dedurre che le responsabilità non insistono solo in capo alla gestione dell'Autostrada dei Parchi  e a chi avvista neutrini con il pericolo costante di sversamenti di sostanze dannose per la salute dell'uomo. Riuscirà il neonato "Osservatorio indipendente sulle acque del Gran Sasso" a fare definitiva chiarezza con l'autorevolezza necessaria? L'aspettativa è ampia e l'occasione è irripetibile. In tempi di emergenze si è soliti ripetere ...non è mai troppo tardi. E' bene tuttavia ricordare che sulla bontà della nostra acqua la natura non concede più proroghe!



Commenti

Post popolari in questo blog

Finalmente si parte con la ristrutturazione della Stazione Ferroviaria di Teramo. L'Impresa D'Adiutorio di Montorio al Vomano si aggiudica l'appalto da 23 milioni di euro

Il McDonald's arriva a Teramo culla delle virtù gastronomiche. Entro il 2023 la struttura sarà realizzata sopra il parcheggio San Francesco

CHORUS NOVUS diretto da Paolo Speca nell'Aula Magna dell'Ateneo interpreta magistralmente "La Buona Novella" di Fabrizio De Andrè