Natale tra la gente dell' Appennino

Sereno Natale agli amici e ai cittadini di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e dintorni alle prese con i pesanti problemi del dopo terremoto che da agosto scorso fino ad ottobre non ha mai smesso di scuotere gli animi anche di altre realtà del versante teramano. Continua infatti inesorabile l'esodo dall'interno montano verso la costa adriatica di intere famiglie sradicate dalle loro storie antiche e quotidiane, senza certezze di ricomporre al più presto la loro precaria esistenza. Questa mattina Rai tre ha trasmesso un lungo servizio natalizio mesolando bisogni, aspettative e impegni istituzionali definendo Amatrice simbolo mondiale della tragedia del sisma in cui il sindaco, Sergio Pirozzi, ha ribadito con forza che nella sua cittadina dissolta nessuno intende emigrare se chi di dovere manterrà gli impegni assunti in precedenza. Come dargli torto se si pensa ad un altro simbolo duramente colpito dal terremoto come Castelli, con le sue maioliche conosciute in tutto il mondo nel corso dei secoli passati, dipinte magistralmente a mano nella quiete del simbolo per eccellenza: il Gran Sasso d'Italia, la vetta più alta dell'Appennino. Senza dimenticare lo stato delle cose preoccupanti anche a Teramo e Montorio al Vomano.  Testimonianze di vita sociale e religiosa si combinano con grande difficoltà. Interi quartieri disabitati e una miriade di chiese chiuse per danni ingenti. E' un Natale difficile quest'anno che forse ci aiuterà ad uscire dagli schemi consolidati  a cui eravamo abituati e a unire sentimenti comuni per ricostruire.

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