E il sogno scompARVE
E il sogno scompARVE
Un sistema integrato di parchi e riserve naturali. Così ragionavamo e molto scrivevamo negli anni ottanta/novanta per identificare una terra ricca di beni culturali ed ambientali capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo. Quel sistema trovò una sintesi felice: Abruzzo Regiuone Verde d'Europa. Da allora quel sogno sta svanendo, giorno dopo giorno, mentre l'Abruzzo dei boschi e dei fiumi perde colpi, inesorabilmente! Un terzo del territorio regionale posto allora sotto protezione ambientale umiliato da rifiuti tossici che hanno avvelenato Bussi sul Tirino e la ridente vallata del Pescara. L'eccessivo consumo di suolo ha ulteriormente stimolato le voglie insaziabili degli speculatori di ogni risma affossando progetti di recuoero ambientale a vantaggio di una proliferazione incontrollata di centri commerciali. Di più: la mancata manutenzione delle risorse della natura offre oggi al Paese l'immagine di un territorio franato e indifeso di fronte alle calamità naturali. La recente notizia secondo cui il Minstero dell'Ambiente, del Territorio e del Mare starebbe per concedere l'autorizzazione a trivellare nel mare Adriatico mentre è in corso la perimetrazione del parco marino della costa teatina cancella e mortifica con un colpo di spugna il prezioso lavoro svolto per decenni nelle nostre aree protette. Torna minacciosa l'ombrina 2 e l'acronimo ARVE si tramuterà in ARM, Abruzo Regione Mineraria, alla faccia della difesa della natura fatta lavoro e nobile missione conservativa. Nessuno si indigna. Qualcuno ragiona sullo sviluppo ecosostenibile. Tanti alimentano interessati conflitti fra enti locali, parchi e regione. Tutto sembra andare in confusione identitaria e non si sa chi fermerà l'avanzata trivellatrice. Se la parola chiave è...toscanizzare l'Abruzzo!!
Un sistema integrato di parchi e riserve naturali. Così ragionavamo e molto scrivevamo negli anni ottanta/novanta per identificare una terra ricca di beni culturali ed ambientali capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo. Quel sistema trovò una sintesi felice: Abruzzo Regiuone Verde d'Europa. Da allora quel sogno sta svanendo, giorno dopo giorno, mentre l'Abruzzo dei boschi e dei fiumi perde colpi, inesorabilmente! Un terzo del territorio regionale posto allora sotto protezione ambientale umiliato da rifiuti tossici che hanno avvelenato Bussi sul Tirino e la ridente vallata del Pescara. L'eccessivo consumo di suolo ha ulteriormente stimolato le voglie insaziabili degli speculatori di ogni risma affossando progetti di recuoero ambientale a vantaggio di una proliferazione incontrollata di centri commerciali. Di più: la mancata manutenzione delle risorse della natura offre oggi al Paese l'immagine di un territorio franato e indifeso di fronte alle calamità naturali. La recente notizia secondo cui il Minstero dell'Ambiente, del Territorio e del Mare starebbe per concedere l'autorizzazione a trivellare nel mare Adriatico mentre è in corso la perimetrazione del parco marino della costa teatina cancella e mortifica con un colpo di spugna il prezioso lavoro svolto per decenni nelle nostre aree protette. Torna minacciosa l'ombrina 2 e l'acronimo ARVE si tramuterà in ARM, Abruzo Regione Mineraria, alla faccia della difesa della natura fatta lavoro e nobile missione conservativa. Nessuno si indigna. Qualcuno ragiona sullo sviluppo ecosostenibile. Tanti alimentano interessati conflitti fra enti locali, parchi e regione. Tutto sembra andare in confusione identitaria e non si sa chi fermerà l'avanzata trivellatrice. Se la parola chiave è...toscanizzare l'Abruzzo!!
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